La tua formazione è importante per te. Eppure è proprio con la formazione che vengono manipolate persone, famiglie, imprese e comunità.
Ad esempio, la dicitura comunemente usata "indipendente" o "senza conflitti d'interesse", si riferisce quasi sempre a delle circostanze teoriche (autonomia, certificazioni, albi, ecc.), che di fatto, come ampiamente da noi da sempre evidenziato, vengono strutturalmente aggirate mediante reali affiliazioni a gruppi, associazioni, ordini/organismi, manager lavorativi, tutor, sponsor, corsi di aggiornamento, sindacati, ecc, tutti riconducibili alla struttura dei collocatori, banche, assicurazioni (shadow banking).
Di certo un consulente finanziario realmente indipendente metterà sempre i tuoi soldi in conti separati intestati solo a te. Ed è in questo modo che tu li ritroverai per i tuoi bisogni o per la tua pensione.
Un consulente non indipendente invece metterà sempre i tuoi soldi in conti dove possono accedere altri soggetti (banche, assicurazioni, governi) che li utilizzeranno per pagare i propri creditori. Ed è così che tu non li troverai più per i tuoi bisogni o per la tua pensione.
La nuova normativa
Un collocatore, una banca, un assicurazione guadagna dove il cliente perde. Il guadagno sui risparmi e sugli investimenti può essere soltanto materia di consulenza indipendente. L'unico modo di proporsi al cliente per il collocatore dunque resta la promessa di personalizzare su di lui la consulenza (consulenza personalizzata), specie ora che la diffusione delle fintech (le tecnologie della finanza) ha portato un eccezionale semplificazione nelle possibilità di amministrare il patrimonio personale secondo procedure standardizzate.
In questa pagina trovi tutti gli approfondimenti e le letture che puoi scaricare o richiedere gratuitamente. Cliccando su Casi Concreti potrai visualizzare alcuni dei nostri risultati per farti un'idea di come una gestione indipendente può dare valore al tuo capitale.
Le banche non devono fare investimenti
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ACF - AUTORITA' PER LE CONTROVERSIE FINANZIARIE
Per eventuali abusi o richiesta di tutela finanziaria è possibile ricorrere alla nuova Autorità per le Controversie Finanziarie.
L'Acf è a disposizione dei piccoli investitori che si trovino ad avere un contenzioso con il proprio intermediario (banca, Sim, Sgr) per lamentele che riguardino la violazione presunta di norme in materia di correttezza dei comportamenti e di trasparenza delle informazioni. Possono ricorrere all'Arbitro i risparmiatori che abbiano già presentato reclamo presso l'intermediario senza aver ottenuto risposta nei due mesi successivi ovvero qualora la risposta sia stata insoddisfacente.
Una volta fatto il reclamo e passati i due mesi, il passo successivo è il ricorso all'Arbitro. L'organismo intende mettere a disposizione dei risparmiatori uno strumento agile ed efficiente per risolvere al di fuori delle aule dei tribunali le controversie con gli intermediari fino ad un valore massimo di 500.000 euro. Il ricorso all'Acf è del tutto gratuito per i risparmiatori. I tempi della pronuncia sono rapidi: l'Arbitro è tenuto, infatti, a chiudere il contenzioso entro massimo sei mesi.
L'Acf è un organo collegiale, in cui sono rappresentate le varie componenti del mercato finanziario: oltre al Presidente ne fanno parte quattro membri, di cui due indicati da Consob e due sono espressione rispettivamente delle associazioni di categoria dei consumatori e dell'industria finanziaria.